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Il Baratuciat
Da secoli via di transito per eserciti, pellegrini e commercianti, la Val Susa conserva un mirabile insieme di beni storici, artistici e sorprendenti tracce di cultura materiale. […] La presenza della vite in questa valle è antica […]
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Almese, ai vini di Bosio si aggiunge “Ël Prussian”. E, a breve, il passito di Baratuciat
È ad Almese in borgata Morando, sulla morena dell’ex ghiacciaio della Val di Susa fatta di sabbia, ghiaia, massi e limi, l’habitat del Prussian, ultima novità in campo vinicolo di Giuliano Bosio.
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Almese, il Baratuciat ha il suo passito: lo firma Giuliano Bosio
Il “bamb… vino” è nato. È un passito. Non ha ancora un nome, ma presto ce l’avrà, e porta con sé un importante annuncio: in valle di Susa è il primo passito che trae origine da un vitigno autoctono a bacca bianca.
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Parte da Almese la rinascita del Baratuciat: un vino che “presto diventerà famoso”
Capita sempre più frequentemente di sentir parlare del Baratuciàt, un vino ottenuto da un vitigno autoctono del nostro territorio, recentemente riscoperto, che sempre più spesso conquista prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Ma qual è la sua storia? E quali le sue caratteristiche?
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Olivi in Valle di Susa? Ma certo, e dal tempo dei romani!
Da secoli in Valle di Susa si coltivano olivi: così testimoniano le ceppaie di antichissima origine ritrovate nei comuni di Susa, Mompantero, Giaglione, Gravere, Foresto.
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Baratuciat, il bianco del mistero rinasce in Val di Susa
Un’uva misteriosa che non ha genitori o parenti tra i vitigni del Nord Italia, del cui arrivo in Piemonte non è rimasta traccia scritta, con un nome che però non passa inosservato: è il Baratuciat, che salvata dall’estinzione negli anni ’90 grazie alla tenacia di un viticoltore di Rivera di Almese dà oggi l’unico vino bianco inserito nella Denominazione di Origine Controllata Valsusa.
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Due vini raccontano l’unità d’Italia da nord a sud
Sono in molti a sostenere che il processo di unificazione in Italia sia iniziato prima sul piano culturale, poi su quello politico-istituzionale.
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Il Baratuciat di Giuliano Bosio
Quella vecchia vite, con la sua pergola che perdeva sempre un sacco di foglie che disordinavano il bel giardino, dava un sacco di fastidio alla Signora.
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Il Baratuciat, un vino con la Sacra di San Michele nel bicchiere
Il Baratuciat si presenta al mondo con la Sacra nel bicchiere.
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Almese: il “guru” dei sommelier alla corte del Baratuciat
Piero Sattanino in visita ai vigneti di Giuliano Bosio: degustazione in borgata Morando e cena a base di vini e pizze.
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Giuliano Bosio, Vino e Olio in Valsusa
Una bella storia di recupero del territorio, di riscoperta dell’antico vitigno Baratuciat e di olivicoltura “eroica”.
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L’alba dei vitigni viventi
Il Piemonte è la regione più ricca di storie di viti antiche date per perse e poi recuperate. I nomi sono curiosi, a volte onomatopeici, come Becuét o Avanà, Nocchianello o Slarina, Preveiral o Gros Blanc. Sono vini e vitigni antichi e rari, recuperati grazie alla passione e allo studio di vignaioli e ampelografi.
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Il mio “Baratuciat” coltivato ai piedi della Sacra di S. Michele
Qualcuno ne parla come del primo Bianco della val di Susa. E’ il Baratuciat, il vino che nasce ai piedi della Sacra di San Michele, ad Almese, di cui le prime notizie risalgono alla seconda metà dell’Ottocento. Ci crede Giuliano Bosio dell’azienda Agriforest.
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Baratuciat, il bianco della Val di Susa Setoso ma con un finale amarognolo
Il Baratuciat è il vino bianco autoctono coltivato nella collina morenica di Almese, che non ha evidenziato alcuna corrispondenza genetica con altri vitigni dell’Italia nord occidentale, e dai sentori di mela verde.
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